La ragione, come dice la parola stessa*, serve a tirare una linea: a dividere qualcosa che, senza la ragione, sarebbe una sola cosa. Quindi è perché siamo esseri ragionevoli che esistono un sopra e un sotto, un bello e un brutto, dei buoni e dei cattivi. Ma, togliendo il ragionamento, dove finisce il sotto e comincia il sopra? Dove finisce il mare e comincia il cielo?
La ragione crea i nemici, per distinguerli dagli amici.
Traccia un confine attorno a quello che crediamo di essere creando inevitabilmente delle cose che, pur essendole, ci teniamo a distinguere da noi.
La destra non esiste senza la sinistra, per dire.
Due particelle entangled sono un unico grande sistema, per questo al mutare dell’una possiamo conoscere istantaneamente l’istantaneo mutare dell’altra.
Senza la ragione, che tira continuamente linee per com-prendere il mondo, uccide gli atomi per osservarli, viviseziona le rane e mutila le cavie per capirli, senza la ragione, dico, siamo un unico grande sistema, siamo un unica grande e sola cosa.
Quindi a che serve ragionare se non a dividere? A che serve spiegare cos’è il fascismo e perché è sbagliato se non per sentirsi dire “E allora il comunismo?!”.
La ragione ha fallito. Doveva semplificare, invece ha complicato.
Non si può convincere un cospirazionista di essere nel torto, perché la sua bolla concorda con lui, dandogli ragione, quindi smentendoci e catapultando noi, inevitabilmente, dalla parte del torto.
Esistono queste sacche di mondo che si reggono in piedi grazie a un sistema simbolico condiviso, che dà vita a una verità solida e consistente. E fuori da queste bolle… c’è un posto in cui non c’è bisogno di ragionarci, perché persino la verità senza la ragione che la distingue dal falso è un soffio di fiato che si perde nel vento.
A che serve ragionare con chi ha già ragionato abbastanza per conto suo?
Non serve.
Se volete cambiare il mondo, diceva qualcuno, cominciate dall’unica cosa che, del mondo, potete veramente cambiare: voi stessi.
E cambiando voi stessi, allora sì, avrete cambiato il mondo.
*: il rapporto (ratio) è una comparazione tra due quantità.