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Flåm, lovely Flåm

Flåm è un villaggio norvegese abitato da 500 abitanti o giù di lì, che sorge nella parte finale dell’Aurlandsfjord, una diramazione del Sognefjord. Il villaggio si trova nel comune di Aurland, nella contea di Vestland, ovviamente in Norvegia.
Ci sono capitato attraversando il mio Paese preferito nel mondo, partendo da Oslo e finendo a Bergen, prendendo tutti i tipi di mezzi possibili e immaginabili, compreso un trenino di legno che a un certo punto si è fermato davanti a una cascata per farci sentire il canto di una ninfa che ballava tra gli scogli, un battello elettrico che planava sui fiordi e le balene, una corriera il cui conducente fischiettava l’inno russo (sic!) e un treno all’avanguardia che però si è rotto proprio mentre attraversavamo una lunga galleria scavata nella roccia (una esperienza bellissima: 9 ore a fare amicizia con tutti i passeggeri e mangiare dell’ottimo cibo cucinato nella carrozza 7).
A Flam, mi sono fermato per gustare degli strani waffel ricoperti di marmellata di frutti di bosco e l’ennesimo panino con la carne (un tizio giapponese che ho conosciuto sulla riva del fiordo – e che ha scattato la foto – mi ha detto che dentro c’era carne di balena. Né io né lui parlavamo norvegese e il tizio che ce l’ha venduto non parlava inglese, ma c’era il disegnino di una balena sul muro alle sue spalle e da lì ci siamo fatti i film. Oh, la carne era grassa come quella di un hamburger e puzzava un po’ di pesce, quindi, chissà, può essere).
Dal punto in cui mi trovavo, ai piedi della montagna, davo le spalle al bacino in cui i maestosi battelli elettrici (gli unici che possono navigare in quelle acque protette da almeno tre organismi internazionali) riposavano dopo il viaggio dalla costa Nord. Entro qualche ora dal momento in cui è scattata la foto sarei ripartito su uno di quelli (vedi video allegato) alla volta di Bergen, un posto incantevole ma purtroppo ormai assaltato dai turisti 24/7, i quali fanno il giro della Scandinavia in crociera, scendono per qualche ora, mangiano, bevono, spendono e ripartono senza, secondo me, aver davvero fatto l’esperienza norrena.
Ancora un paio di cose su Flam: è pieno di api, una di loro mi si è infilata nella manica del 100grammi e non so grazie a quale figlio di Odino sono riuscito a non farmi pungere, e il suo nome sembra derivare dall’ampia valle che millenni di ghiaccio hanno tenuta occupata per noi turisti moderni. Se non ricordo male significa spianata o una cosa così.
Fun fact: nelle ore che ho passato a Flam ho scritto un raccontino che ha vinto il secondo posto in un importante concorso letterario. La Norvegia mi ha sempre ispirato molto e, non so se l’ho già detto, è il mio posto preferito nel mondo.

Salvatore “Saso” Tigani è un giornalista, scrittore e autore umoristico. È diventato famoso con Come sopravvivere ai Calabresi, ma ha scritto anche cose belle. Alcuni suoi racconti hanno vinto importanti premi letterari e compaiono in raccolte e antologie nazionali. Però è astemio.